Disastri dal Mondo — 05 Gennaio 2014

510004583_B971543500Z_1_20131204170812_000_GLD1IT1NF_2-0-300x200Più che inverno, l’Europa pare sprofondare in pieno autunno. Al momento l’inverno sul vecchio continente è fortemente penalizzato da una profonda anomalia negativa di geopotenziale che da mesi insiste sopra l’area canadese orientale e la vicina Groenlandia, dove è presente un vasto campo di geopotenziali molto bassi, associati all’attività del “lobo” canadese del vortice polare. Questo campo di geopotenziali bassi in alta quota tende ad inasprire il “gradiente di geopotenziale” sull’Atlantico settentrionale, favorendo una notevole intensificazione dei venti zonali e del “getto polare” tra l’Atlantico e l’Europa. Questa netta contrapposizione termica e di geopotenziali, nel cuore dell’Atlantico settentrionale, continua a tenere attiva una profonda circolazione depressionaria nel tratto di oceano a sud dell’Islanda (dove è ubicato il cosiddetto “fronte polare”), la quale tende a dipanare un impetuoso flusso di aria molto mite e umida, d’estrazione oceanica, che dalle medie latitudini atlantiche si spinge verso il cuore dell’Europa, la Scandinavia, il mar Baltico e la Russia europea, mantendo il campo termico su valori nettamente sopramedia sull’intero continente.

thunderstorms-itcvProprio nella giornata di venerdì 3 Gennaio 2014 un intenso sistema frontale, annesso alla profonda circolazione depressionaria che dall’Atlantico si è spostata verso le Isole Britanniche, ha apportato forti rovesci di pioggia e temporali piuttosto insoliti per la stagione invernale in gran parte dei paesi dell’Europa centro-occidentale. La perturbazione ha colpito duramente soprattutto la Bretagna e il Belgio, dove nel pomeriggio/sera di venerdì 3 Gennaio si sono scatenati dei temporali particolarmente violenti, accompagnati da una vivace attività elettrica, con tuoni e fulmini, come nel cuore dell’estate. I lampi e i fulmini illuminavano a giorno il paesaggio fra il nord-est della Francia e il Belgio, destando molta impressione anche fra la popolazione locale. I nuclei temporaleschi, transitati fra la Francia settentrionale e il Belgio, in piena area pre-frontale, hanno creato diffusi allagamenti e vari danni ad abitazioni e centri abitati, a causa delle fortissime raffiche di vento che hanno preceduto e accompagnato la fenomenologia. A Florennes, intorno alle 05:55 PM (ora locali), durante l’arrivo del temporale, i venti piuttosto sostenuti da S-SO hanno cominciato a ruotare bruscamente da O-SO, con forti raffiche che hanno superato la soglia dei 100 km/h nel momento in cui il muro di pioggia del temporale si è abbattuto sulla città.

apocalyptic-storm-clouds-2Ma raffiche sui 110-120 km/h, legati ai “downburst” delle singole “Celle temporalesche”, sono state registrate in altre stazioni amatoriali del Belgio, durante il transito di questa linea temporalesca pre-frontale, poi traslata verso l’Olanda meridionale. I temporali non hanno risparmiato neppure molte località dell’Olanda meridionale, fra cui Maastricht, dove nel tardo pomeriggio di venerdì 3 Gennaio sono sopraggiunti dei temporali piuttosto intensi, con una attività elettrica moderata e frequenti rovesci accompagnati da forti colpi di vento da Ovest. Quello che a stupito gli stessi meteorologi è stata proprio l’intensità dei fenomeni temporaleschi, messi in gioco da una energia termica insolitamente elevata per il mese di Gennaio. Difatti, vedere simili fenomeni convettivi, tipici del periodo estivo, nel bel mezzo della stagione invernale, fa un po’ pensare sull’attuale configurazione persistente da svariati mesi sull’area euro-atlantica. Ma la miccia che ha fatto scoppiare questi insoliti temporali, dalle caratteristiche simil estive, è stata l’aria molto umida e calda, d’estrazione sub-tropicale oceanica, aspirata dal profondissimo ciclone extratropicale, ubicato con un profondissimo minimo barico ad ovest della Scozia, in direzione della Spagna, Francia e Belgio, tramite l’attivazione di una sostenuta ventilazione dai quadranti sud-occidentali che si è spinta fin sull’Olanda, Danimarca e mar del Nord.
Meteoweb

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