Uno sguardo alla possibile evoluzione atmosferica relativa all’ultima parte della mensilità attuale, febbraio. La presenza di un Vortice Polare assai compatto, limiterà gli episodi invernali sull’Italia.
L’ultimo periodo inerente alla mensilità invernale, trascorrerà con tutta probabilità sotto l’influenza di un Vortice Polare mediamente più compatto della norma. La sua maturazione è stata raggiunta in estremo ritardo rispetto alla normalità. Tale processo determina inevitabilmente delle ripercussioni a livello generale atmosferico, attraverso la creazione di intense depressioni extratropicali collocate sui settori settentrionali dell’Europa e del Mediterraneo, rendendo assai difficoltosa la creazione delle dinamiche circolatorie invernali rivolte con i propri effetti sulle medie latitudini dell’Europa, riferendoci quindi anche all’Italia.
La situazione atmosferica attuale, sembra per l’appunto ricalcare quelli che anche in passato sono stati i comportamenti medi della circolazione in caso di Vortice Polare molto compatto e forte. La vera anomalia, come anticipato, risiede non tanto nella creazione di tali dinamiche, quanto più in un forte ritardo dei normali processi di ricompattamento del Vortice che ha mostrato palese difficoltà anche nel cuore della stagione invernale. Il picco massimo di intensità, tra l’altro a carattere persistente, viene raggiunto proprio nel periodo attuale, quando al contrario dovrebbero iniziare ad essere amplificati gli scambi di calore alla base della creazione delle più importanti onde di Rossby nell’atmosfera.
Ultima settimana di febbraio; poche variazioni di palinsesto.
L’ultima parte di febbraio seguirà a grandi linee quanto abbiamo già visto nelle settimane precedenti, si rinnoverà la tendenza ad avere intense depressioni collocate sui settori settentrionali dell’oceano e dell’Europa. Le masse d’aria polari, a causa di queste importanti vorticità, avranno una certa difficoltà a spingersi verso le medie latitudini. Al contrario la presenza di intensi cicloni extratropicali, funzioneranno da veri e propri “ricettacoli di calore”, fornendo costantemente linfa vitale all’anticiclone delle Azzorre costantemente adagiato ai settori occidentali dell’Europa, con particolare riferimento alla Penisola Iberica.