Un appunto di aggiornamento riguardo la possibile linea di tendenza a medio termine, che va ad abbracciare il tempo del prossimo fine settimana. Come vi avevamo anticipato, la stabilità atmosferica rimane per ora un vero miraggio. Non illuda dunque il sole di oggi, giovedì e venerdì. Da sabato nuove nubi si affacceranno sull’Italia, portando anche occasioni per nuove precipitazioni. Ma come si perverrà a questo “dispetto” atmosferico della domenica?
Aiutiamoci con la carta della pressione al livello del mare, completa di isobare e fronti (vedi figura): tre i centri d’azione principali, il primo, per ora in stand-by, è quella depressione in fase decadente che vediamo centrata sulla penisola Iberica e che tornerà utile in un secondo momento. Il secondo è quell’impulso freddo che possiamo intravvedere sulla penisola Scandinava (perturbazione n.2) e il terzo la perturbazione che abbiamo contrassegnato con il numero 3, in uscita dal Labrador.
Ebbene, a causa del coricamento dell’asse anticiclonico atlantico, la piccola onda legata alla perturbazione n.2 verrà invitata nelle prossime 24 ore ad entrare in fase con la depressione iberica, riattivandola. L’alta pressione atlantica andrà poi ad abbracciare la collega russa, attivando nei bassi strati verso la Mitteleuropa, un flusso moderatamente freddo dai quadranti orientali. Nel frattempo la perturbazione n.3, ben più attiva già a monte, subirà la medesima sorte della precedente e, guidata da una biforcazione del Getto Polare all’altezza della Norvegia, finirà per confluire nel minimo iberico che a sua volta si metterà in moto verso l’Italia per l’aggancio con il ramo secondario del Getto, sprofondato sino al Marocco.
La confluenza tra la risposta mite così attivatasi dal nord Africa verso l’Italia e il flusso più freddo da est non potrà che guastare il tempo sull’Italia, proprio a cavallo del fine settimana e probabilmente anche nella successiva giornata di lunedì 23 marzo. Non ci resta che attendere i prossimi aggiornamenti da parte dei modelli numerici e stilare quindi il relativo dettaglio previsionale.
Luca Angelini