La temperatura dell’aria misurata dal termometro coincide con quella effettivamente avvertita dal nostro corpo soltanto nel caso in cui l’aria sia poco ventilata. Però in presenza di vento più o meno intenso, le nostre sensazioni di freddo sono in apparente contrasto con letture del termometro.
Il motivo? Un vento che superi appena i 10 km all’ora riesce a rimuovere la sottile pellicola di aria tiepida, a temperatura quasi corporea, a contatto con la nostra pelle – una specie di cuscinetto che ci isola dall’ambiente – sostituendola con l’aria esterna, decisamente più fredda. Ecco perché le giornate ventose ci sembrano più fredde di quelle con calma di vento, anche se il termometro segna la stessa temperatura.
La sensazione di freddo da parte del corpo per effetto del vento è un fenomeno noto come wind chill.
Ad esempio, con una temperatura termometrica di zero gradi e un debole vento di 10 km all’ora, il corpo avverte, in genere, una temperatura di 2 gradi circa sotto zero. Se poi il vento soffia a 30 km all’ora, la temperatura avvertita è addirittura di 15 gradi sotto zero. Ecco perché in montagna, con temperature prossime a zero e venti intensi – cosa abbastanza frequente in inverno a quote superiori a 1000 metri – si rischia spesso l’assideramento. Consigli: quando soffiano venti gelidi, munirsi sempre di guanti, sciarpa e cappello per coprire le parti più esposte del corpo.
Per stimare la temperata tura effettiva in presenza di vento, potete impiegare la tabella allegata.
Ad esempio, nel caso attuale degli USA, in tutti gli stati del Nordest degli USA si prevede che la temperatura sarà per 4-5 giorni almeno di -22 gradi con un vento almeno di 10 m al secondo (40 km/ora). Ebbene la tabella indica che sotto tali condizioni le parti del nostro corpo non coperte (faccia, mani), avvertirebboro -47 gradi ovvero… congelamento assicurato al 100%, se non è debitamente coperti!
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